Ripartire con un Sì

 

Ovunque si volga lo sguardo, si trova un invito a comprare, a desiderare, ad accumulare nuovi oggetti, nuove mete, nuove correzioni alla nostra vita e a noi stessi.

E’ come se ci fosse scritto un unico messaggio che è un NO a noi, a ciò che abbiamo, a ciò che è la nostra vita – ora così come è.
E’ il meccanismo che sostiene e nutre il consumismo, l’acquisto compulsivo, il volere sempre di più.
E’ insito nella natura umana, che se ne sappia nessun’altra specie su questo pianeta si spinge ben oltre il necessario pur di avere ancora, o subisce questa spinta ad accumulare che non lo lascia mai soddisfatto.
Cosa potrebbe dunque renderci abbastanza appagati da poter almeno rallentare? O addirittura scegliere ciò che siamo e mettere fine a questa eterna insoddisfazione?
I mistici, i religiosi, in passato avevano individuato nell’abbandonare ogni bene materiale, ogni agio o comodità, la chiave per accedere alla dimensione più elevata dell’essere, dell’accettazione dell’esistenza, del SÌ a ciò che è.
Viene riconosciuta come una “liberazione” dal fardello psicologico ed emotivo che è l’avere.
E il nutrimento di quella condizione seppur scelta ma comunque estrema, era la preghiera, la meditazione, l’andare nel profondo per poter sostare nel silenzio interiore e trovare pace.
E’ ancora così e lo dimostra il sempre più presente invito ad alleggerirsi, a rallentare, a esplorare quel “dentro” invisibile, attraverso lo Yoga, la Mindfulness, la Meditazione. L’unico luogo dove poter finalmente esprimere un SÌ a ciò che siamo, a ciò che è. Oggi sappiamo che non è appannaggio delle religioni questa dimensione di noi, è già presente e parte di noi, dell’essere umano, del nostro potenziale inespresso e inesplorato. E’ alla portata di tutti, in ogni momento e condizione.
La natura in passato e nel presente si è dimostrato essere il luogo ideale dove partire per questa ricerca. La natura esprime, vibra potentemente questo SÌ a ciò che è – così com’è, e lo fa in ogni sua manifestazione. Lo si può riconoscere nei parchi cittadini, nella piantina del proprio balcone di casa, tra le fessure dell’asfalto, quando la natura si manifesta lo fa in pienezza, sempre, in qualunque condizione non smette di essere luminosa, rigogliosa, profumata.
Se stiamo nella natura o in connessione con lei ne sentiamo i benefici, ci sentiamo accolti, avvolti dai suoi profumi, dai suoni che produce.
Possiamo rimanere a cercare quello stare dentro fino ad allinearci con questa generosa vitalità, a trovare questo silenzio interiore.
Il mio invito è di smettere di esitare e addentrarsi nelle pratiche esplorative del mondo interiore.
Farlo a contatto con la natura dove finalmente sentirci, per come siamo, parte di questo meraviglioso mondo.